Curiosità Culturali di Recco

EX CONVENTO DI SAN CARLO E NICOLA - Via Cavour – Recco

L’edificio religioso fu costruito nel 1620 ed era in origine più basso di tre piani, con un porticato a volte e dotato di campanile.
Fu voluto da Angelo Maria Montebruno, nobile genovese e padre di uno dei futuri frati del convento.
Il complesso svolse le sue funzioni fino alla soppressione a seguito della legge napoleonica del 1797.
Con l’abolizione degli Ordini, la Chiesa venne sconsacrata e parte degli arredi religiosi furono destinati alle Chiese del circondario, tra cui S. Martino di Polanesi, e altre vendute ai “canapini” che li portarono in Emilia-Romagna.
A metà del XIX Secolo venne ampliato e riadattato ad abitazione civile popolare, dopo circa cinquanta anni di abbandono dei locali superiori, mentre gli inferiori furono impiegati come velerie e depositi.
Lo spazio occupato dalla vecchia Chiesa ospitò nel tempo prima il Teatro Rossini, sede anche della Filarmonica e successivamente di un piccolo cinema.
Il convento ebbe anche funzione di scuola con una ricca biblioteca umanistica e scientifica.
Al di sotto dell’edificio, dove era situata l’antica scalinata d’ingresso, passa ancora oggi la via principale che per secoli ha costituito l’unico collegamento con Genova, l’antica Via Romana.
Durante la peste del 1656-1657 la popolazione di Recco fu colpita per un terzo; in questo frangente venne istituito un lazzaretto sotto il nome di N.S. della Consolazione e vi morirono 700 persone di cui 613 del borgo, assistite dai frati del convento, appartenenti all’Ordine degli Agostiniani Scalzi, che rimasero anche loro contagiati.
Tra coloro che persero la vita nell’assistenza degli ammalati di peste vi fu Fra Evodio, la cui figura è ricordata nelle sue memorie da Don Lagomarsino, all’epoca Arciprete Parrocchiale, che lo indicò quale “uomo di santa vita”.

Si ringrazia per l'articolo Riccardo Ferrarini Finetti